sabato 5 novembre 2022

05 Novembre 2022


È arrivato anche questo primo fine settimana di Novembre e ancora pare che le cose non siano cambiate di molto. A parte le questioni giudiziali e le piccole vittorie conseguite, rimangono ancora molte questioni aperte e da cambiare, per migliorare realmente la mia situazione personale.

Sebbene cerchi di smuovere le acque, sembra che questi mesi, qui a Pontedera, ma ancora prima a casa con i miei, debbano trascorrere senza che possa trovare un giusto equilibrio in termini di vita sociale. Non voglio polemizzare sul fatto, che sebbene la mia vita privata sia pubblica, sia anche socialmente poco attiva, non dipenda da me, anzi. Il discorso è che sono un po’ a corto di idee; inoltre non posso o quantomeno ritengo poco opportuno esprimermi in toto. Capisco di far parte di un ceto sociale che costituisce una nicchia della società, capisco altresì che sia meno probabile intersecare i rapporti umani, lavorativi e professionali rientrando in tale nicchia.

Amo in ogni modo trovare la giusta direzione e mi creano tensione le situazioni di stallo. Penso a questo, dopo un sabato all’insegna del brutto tempo e delle mie passeggiate in solitaria nel borgo di Pontedera o nei comuni limitrofi. Mi piace studiare la città da solo e dare un senso alle cose, quello che mi da fastidio è non capire ancora quale sia il mio contesto. So che si tratta di una fase transitoria, che colpisce chi si trova in situazioni come la mia, in cui, tra le separazioni e i divorzi, le litigate in famiglia e le imposizioni tra le parti, non diventa più possibile ritagliarsi uno spazio di esistenza in cui tutto si è generato esclusivamente grazie a quello che hai realizzato e raggiunto.

Sento l’esigenza di non dover per forza dimostrare qualcosa per ottenerne un’altra, anche se la Vita è proprio questo in fondo. Non è che abbia perso fiducia o entusiasmo, molto probabilmente mi sono fidato delle persone sbagliate.

Sebbene tutto ciò, come gli altri week-end, ho cercato e stò cercando anche adesso, di generare, attraverso le mie azioni e le mie attività, il futuro che devo e dovrò vivere. Non è una cosa semplice, anche perché da solo, con i genitori anziani e un sacco di gente contro, diventa un’impresa soltanto essere dalla parte della ragione. Per fortuna non amo attribuire eccessiva importanza alla carriera e ai soldi, in questo modo riesco ad essere più oggettivo e meno influenzato da dipendenze o consuetudini sbagliate.

Quindi, ritengo che il problema di fondo sia la necessità di dover poter ottenere maggior libertà di decisione, fermo restando che le mie decisioni dipendano esclusivamente da me. 

La giornata di oggi è pressoché giunta a sera; ieri ha piovuto e oggi mi sono ritagliato un paio di momenti in cui ho passeggiato per il centro e in campagna, in modo tale da ritrovare le idee giuste per poter proseguire sia con la scrittura di questo diario personale, sia per recuperare la giusta dose di energia.

E’ chiaro che, eccezion fatta per le passeggiate all’aria aperta, lo shopping e i pasti dai miei o al kebab, in casa mi possa dedicare ad attività come la scrittura e/o la composizione. È raro in questo periodo che scriva
nuove canzoni, anche perché non ho avuto un grosso riscontro in notorietà a parte le prime recensioni di una rivista del settore. Per cui ho deciso, almeno per il momento, di scrivere un po’ di cose personali qui dentro, tanto male non fa! Inoltre scrivere una canzone e una pagina di diario non sono esattamente la stessa cosa. Nel primo caso riesci a raggiungere alti livelli di sintesi ed espressione, nel secondo caso però non puoi utilizzare dei giri di parole per descrivere la realtà, anche se a volte può fare un po’ male.

Questo è quanto, almeno per il momento, per quello che concerne il riassunto delle due giornate di Novembre che anticipano il giorno di festa di domani. 

Sono le 21:50, sono solo, ho in mano il mio iPhone e sto’ scrivendo queste ultime righe in cui posso soltanto dire che non ho ancora cenato, ma per adesso non ho fame.
 




 

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