Mi sembra così strano, ma praticamente sono trascorsi ben sei mesi dall’ultima pagina di diario. Mi ero promesso di essere costante e giornaliero nella pubblicazione dei contenuti che avrei condiviso con voi, ma in realtà la cosa non è accaduta.
Mi è sembrato quasi di essere stato privato di uno spazio in cui poter essere sincero con me stesso, poter raccontarmi e potermi rendere conto di quello che vivevo ogni giorno, rileggendo le mie giornate a ritroso.
La sensazione che si prova quando inizi a scrivere un diario è un po’ strana, sembra quasi di sentirsi stupidi o improvvisamente essere la brutta controfigura di sesso maschile di Anna Frank, ma con il tempo le cose cambiano, perché inizi ad abituarti ed il diario inizia ad abituarsi a te.
Diventa praticamente un’astrazione di una figura immaginaria ma potente, buona e incredibilmente saggia, con cui potersi aprire liberamente, intimamente e con completa fiducia. Beh, che dire..grazie amico Diario!!
Non so perché abbia improvvisamente cessato di scrivere, ma molto probabilmente ho sbagliato qualcosa, o forse mi sono confuso e ho avuto bisogno di chiarire le idee. In fondo scrivere un diario non è obbligatorio no? È e rispecchia miracolosamente la tua libertà e la tua personalità di essere umano.
Personalmente non mi sono mai ritenuto un essere vivente perfetto in tutto quello che faccio, anzi, e forse è per questo motivo, che quando ho iniziato a scrivere ho deciso di chiamarlo “Diario Perfetto”. Un po’ per esorcizzare il fatto che questa parola potrebbe portare in direzioni completamente lontane dal significato esatto del termine. Sbagliare a volte aiuta, come pensare a un’altra cosa quando abbiamo bisogno di trovare una certa ispirazione. Non so se vi ho già parlato di questo fattore e sul motivo del quale ho deciso di dare questo nome al diario, ma visto che sono sei mesi che non scrivo e non ho assolutamente voglia di rileggere le vecchie giornate per interno, preferisco rischiare.
Sono accadute molte cose dallo scorso Novembre ad oggi, e stasera ho pensato a quanto tempo fosse trascorso dal mio primo ingresso in Via Palestro, beh ho dovuto rifletterci un po’ sopra, da cui la mia decisione di ritornare a scrivere.
È il 24 di Giugno (sono già le 24:00), l’estate è finalmente iniziata da tre giorni, sono qui sul divano al fresco del condizionatore, e dopo una giornata veramente calda trascorsa tra le faccende domestiche e la burocrazia, cerco di rilassarmi e ritagliarmi un momento personale, prima di andare a letto.
Ah, sono accadute un po’ di cose in questi mesi, che via via vi racconterò. Adesso però, vado a letto, domani sarà una lunga giornata.
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