domenica 27 febbraio 2022

27 Febbraio 2022

Mi sono svegliato stamattina che erano circa le 07:09, in genere imposto la sveglia sempre a quell’ora per praticità, anche perché sin da quando ero piccolo amo rimanere nel letto sapendo esattamente che sono in anticipo sull’ora target per non essere in ritardo.

Bene stamane ho fatto assolutamente così; sono rimasto nel letto e mi sono sgrogiolato fino quasi all’ora di pranzo, ascoltando i rumori e i suoni del borgo. Fortunatamente il loft è abbastanza silenzioso e strutturato alla vecchia maniera, quindi si dorme in assoluta pace e serenità, serenità che svanisce con la telefonata di mia madre che mi avverte di essere arrivata a Marina di Bibbona insieme ai miei zii, per un pranzo Domenicale.

Io non sapevo ancora chi ero e come fossi arrivato si lassù, ho risposto al telefono rassicurandola e accondiscendendo a qualsiasi discussione, dopodiché l’ho salutata e ho chiuso la telefonata con il consueto “saluta”.

Marina di Bibbona è una città della costa tirrenica che si trova tra Livorno e Piombino, in pratica è la solita strada che conduce ad un altro posto molto bello chiamato Bolgheri. Sono stato diverse volte in quella zona e a dir la verità amo molto le sue spiagge e il mare che penso sia uno dei più belli della costa.

Io invece per la Domenica mi sono accontentato di pranzare a “costo zero” a casa con i viveri per il sostentamento che mia madre mi ha preparato, impacchettato e consegnato proprio ieri. Come vi ho anticipato vivo in periodo di carestia, quindi cerco di risparmiare, scroccare e riutilizzare, in modo tale da ridurre il più possibile gli sprechi. Oggi mi sono superato, mi sono preparato anche il caffè con la moka e la cosa mi ha entusiasmato un sacco. Amo preparare il caffè come al bar, quindi in questo caso mi sono dovuto riconvertire alla moka.

La moka ha un incredibile fascino che mi riporta un po’ ai tempi della mia infanzia, quando mia nonna si alzava presto la mattina e preparava il caffè alla moka e faceva bollire il latte fresco acquistato dal negozio di alimentari poco distante da dove abitavamo. Ricordo ancora il rumore che faceva la macchinetta la domenica mattina e il profumo che si propagava in tutta la casa, quando ancora eravamo tutti a letto.

La nonna è sempre la nonna, ma la mamma è sempre la mamma e poi è tutta una questione di tempo!!

Nel primo pomeriggio, sul presto, ho deciso di muovere un po’ l’auto, così ho preso le chiavi della mini e mi sono diretto in superstrada, per raggiungere un posto dove stare, passeggiare e riflettere immerso nella natura. Il posto si chiama San Rossore; è un parco che si delinea su tutto il litorale di Pisa fino ad arrivare quasi a Migliarino. È un posto molto bello, tra l’altro, proprio all’interno del parco sono presenti gli edifici destinati ad accogliere le rappresentanze della repubblica e il famosissimo ippodromo.

Il parco è in pratica una riserva naturale destinata a contenere e salvaguardare le specie più importanti degli animali presenti nella macchia litoranea, come ad esempio i cerbiatti, i cinghiali, gli scoiattoli, le volpi e le più svariate specie di uccelli.

Sono arrivato all’interno del parco accedendo da una vecchia strada secondaria che frequentavo quando ancora frequentavo l’università, e ho notato subito la scritta “Chiusura ore 17:30”. Mi sono preso un paio d’ore o poco meno di tempo per fare due passi nel parco, vista la bella giornata di sole. Difatti, ho cercato il primo posto ispirante, dopodiché mi sono addentrato nella macchia mediterranea.

C’era un silenzio è una Pace surreali, ogni tanto incontravo coppie di persone che si presentavano d’avanti a me aspettandosi un mio saluto di benvenuto, ma non sempre concedevo l’onore o onere qual si voglia.

Sono una persona molto socevole, quindi in genere riservo sempre, per educazione, un saluto anche alle persone che non rientrano completamente nei miei canoni di gusto, per quanto concerne gli incontri e la vita sociale. Ci sono dei casi però in cui sembra quasi di ribattere contro tempo, quindi in quel caso, lascio perdere, faccio un piccolo sorriso e annuendo proseguo la mia strada.

Strada che ad un certo punto della narrazione mi ha fatto una sorpresa, una piccola famiglia di cerbiatti ha attraversato il sentiero che stavo percorrendo ed io, un po’ emozionato dall’incontro, un po’ titubante, ho preso la videocamera del cellulare e ho realizzato un piccolo video. Niente di speciale, ma ho voluto immortalare l’incontro, che tra l’altro mi ha fatto un po’ riflettere su quanto mi è capitato in questo periodo.

Arrivato a fine sentiero, ho poi ripercorso i miei passi e sono tornato all’auto, che mi stava aspettando sul ciglio della strada a inizio sentiero. E’ stato un pomeriggio piacevole, solitario, ma piacevole.

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