domenica 23 ottobre 2022

23 Ottobre 2022

 Ho appena finito di guardare un film che pensavo fosse erotico, trattasi di una commedia moderna, incentrata sull’amore.

In realtà avevo tentato di iniziare a scrivere una nuova pagina di diario, ma la fantasia che mi turbava questa sera mi impediva di farlo. E’ per questo che ho distratto la mia mente con la visione di questa commedia. Non voglio parlarvi del film nel dettaglio, voglio solo riflettere su quello che è riuscito a trasmettermi. 

Pensando alla giornata di oggi, vado a realizzare che sebbene si tratti di una giornata di festa, si è delineata, come del resto da molto tempo, solitaria e meditativa.

Stamattina la sveglia che in genere imposto alle 06:03, misteriosamente non ha suonato. Per l’ennesima volta mi chiedo come possa essere accaduto vista la mia scrupolosità. In ogni caso è stato forse uno dei giorni in cui Morfeo e l’ozio si sono impadroniti di me. Mi sono girato e rigirato nel letto con il desiderio fortissimo di dare un senso alla giornata, ma nello stesso tempo si realizzava esattamente il contrario. È quasi come se una parte di me combattesse con un’altra relativamente all’esecuzione di una scelta.

Praticamente ho combattuto in un fase di dormiveglia fino circa alle 11:30, dopodiché, ho deciso che tentare il rischio sarebbe stata la scelta migliore. Così mi sono alzato e ho trascorso le prime tre ore della giornata in una fase che descriverei come stand-by. Non ero effettivamente in stand-by, però avrei voluto realizzare una scelta concreta, che invece non si realizzava mai. 

Una sorta di dubbio amletico che non ti porta da nessuna parte. Il concetto dell’essere o non essere pronti per fare qualcosa?

Riflettendo un attimo sulla questione, e su quanto ho vissuto fino ad oggi, ho dubitato un po’ circa la mia capacità decisionale di prima mattina e questo è quanto.

Molto probabilmente ho esaurito il serbatoio di idee, per cui prima di fare la scelta sbagliata, incosciamente non la faccio. Non è che abbia paura di sbagliare, è che sono realista e non vorrei rischiare inutilmente per improvvisare una giornata.

Si, purtroppo amo improvvisare, non mi piace avere una direzione fissa, o una scelta sempre pronta, e questo, può andare bene finché sei un bambino. Crescendo però, le cose cambiano, cambiano le esigenze, le persone che ti circondano, le cose a cui pensi, i tuoi sogni e le tue aspirazioni o ambizioni. 

Quando ero un po’ più piccolo, avevo aspirazioni un po’ di nicchia, legate al mondo del lavoro, alla carriera, ma non mi rendevo conto che si trattava solo del lato superficiale e molto probabilmente superfluo delle cose a cui ero legato.

Anche l’amore era una questione che davo per scontato. Da piccolo ho da prima immaginato il sesso femminile, poi pian piano l’ho vissuto e esplorato, ma capito quasi mai. Se da un lato arrivavo alla conclusione che quello che decidevo di compiere con una fanciulla era legge, subito dopo succedeva esattamente l’opposto. E questo è anche quello che è accaduto con mia ex-moglie.

Tornando alla giornata di oggi, ho concluso il pasto principale per le 16:00; non è che abbia fatto cose egregie, una pasta un po’ scotta in cui ho gettato un paio d’uova giusto per aumentare il tasso di energia incamerato. Non ho nemmeno preso il caffè. Sono dell’idea che vivere da soli sia una gran cosa, rimane comunque tutto da pulire e sistemare. 

Ad ogni modo, ho approfittato per riposarmi un po’ di più. Quindi, per le 18:00, ho deciso che fare due passi in corso Matteotti sarebbe stata una buona idea, di conseguenza così è stato. Un paio di vasche tra la folla domenicale riversata nel centro di un corso non molto soleggiato, con una foschia di sottofondo che ricordava un po’ la mia svogliatezza mattutina. Sguardi catturati con una rilassatezza di chi sta ancora per svegliarsi, da una giornata iniziata a metà.  

Per le 19:00 ho deciso che forse era il momento di passare a comperare almeno l’acqua, il latte e un po’ di frutta per casa. Quindi, mi sono diretto al discount in cui mi servo generalmente e acquisto una confezione di acqua naturale da sei bottiglie, una confezione di latte, la cena e delle banane. Ah dimenticavo, ho aggiunto una barretta energetico/proteica per la colazione di domani. 

Arrivato alla cassa e pagata la spesa, imbusto gli acquisti e me ne torno a casa. Purtroppo arrivato a casa, mi accorgo di non avere più il cesto di banane che avevo acquistato, quindi dopo cena torno all’auto per controllare se fosse rimasto in auto, ma così non è stato.

Un po’ seccato torno a casa, ma prima mi fermo a salutare Emet del Roj kebab, un kebabbaro dove a volte mi fermo a mangiare qualcosa. 

La serata finisce così, con queste righe che descrivono una giornata di Ottobre, in cui ho riflettuto un po’ su di me e su quello che mi circonda. Considerando il fatto che l’indipendenza e la solitudine sono due cose molto diverse tra loro e pensando all’amore, un’alchimia strana, talvolta assurda che può legare o addirittura allontanare le persone.

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