lunedì 24 ottobre 2022

24 Ottobre 2022

 Come da programmi, stamattina alle 06:00 esatte è suonata la sveglia. Ho preso coscienza che fosse arrivato il momento di alzarmi. Tra l’altro ieri sera ho lasciato l’auto al posteggio a pagamento, quindi quale proposito migliore per alzarsi prima? Bene, stamattina ho veramente fatto le “cose” sul presto; infatti mi sono alzato, lavato e fatto colazione in ordine temporale corretto, come generalmente non capita mai.

Per le 07:00 ero già vestito e pronto, in modo tale da poter ricevere, in uno stato consistente, i montatori dei retini nuovi. Parlo delle zanzariere nuove; quelle vecchie erano rotte e da buttare, ma sempre a causa del Dio Denaro, ho dovuto attendere che il conto in banca si riprendesse un po’. 

In effetti stò facendo una vita un po’ asociale e atipica, ma cerco di risparmiare anche a fronte dell’acquisto e del restyling del loft.

Adesso è tutto più secondo il mio stile, non si può fare miracoli, inoltre il posto è piccolo, ma ha il suo fascino e sicuramente la sua anima. 

Tornando alle zanzariere, stamattina per le 08:40 è arrivato il montatore un po’ affannato, che balbettando qualcosa, è entrato in casa pronto per il suo lavoro. Era un tipo bassino con dei baffetti stile Fred Buscaglione, che, debbo dire, ha montato il tutto in un batter d’occhio; alla fine dei lavori, un filo di silicone e le zanzariere nuove erano finalmente al posto giusto.

Ho trascorso la parte rimanente della mattinata ha fare le pulizie di casa. Mi sono promesso che, almeno una volta a settimana, mi sarei dedicato alla pulizia dei bagni e del pavimento e stamane, visto l’intervento di manutenzione, ho fatto un bel po’ di pulizie. Dalla rimozione della polvere, al lavaggio dei pavimenti, dalla pulizia dei vetri, alla pulizia delle utenze della toilette. Insomma una disinfezione di tutto rispetto.

Come probabilmente avrete capito, non amo vivere in contesti disordinati e sporchi, quindi mi adopero anche per questo.

Per pranzo, oggi non sono stato dai miei genitori, li ho avvertiti che sarei passato la sera, quindi per pranzo, sono passato dal kebab vicino a casa. Erano più o meno le 13:00 e poiché la fame si faceva sentire, mi sono preso un bel panino kebab con un dolcetto locale. Tutto molto buono, tra l’altro mi fa un prezzo di favore, per cui quando non ho voglia di cucinare, opto spesso per la cucina del Kurdistan.

Alle 15:00, come tutti i lunedì, avevo l’incontro con Giulia, a spazio neutro, con gli assistenti sociali. Debbo dire che pian piano la bimba si sta’ riavvicinando a me, ma è ben lungi dall’aver ricostituito il rapporto padre-figlia che si è rotto con la separazione e di conseguenza con il divorzio.

Spero che sia serena e sincera sia con me che con le ragazze che la stanno aiutando a crescere! Mi sto accorgendo anche però che sta crescendo così in fretta e che mi sto perdendo una bella fetta della sua infanzia. Non riesco a non pensarci, ma non riesco purtroppo neanche a cambiare le cose; o quantomeno più rapidamente di così. 

L’incontro è stato, come al solito, piacevole; Giulia ha parlato un po’ di quello che ha fatto durante la settimana, dopodiché ha deciso di giocare a memory.

Come praticamente accade ogni volta che decide di giocare a memory, Giulia ha stravinto, per poi mostrare a tutti la sua nuova coreografia di danza. Per le 16:00 ci siamo salutati con il nostro solito “give me five”.

Subito dopo l’incontro, sono passato da Perignano alla sede della Simplex, l’azienda presso cui ho acquistato i retini nuovi, per saldare il conto. Ho speso ben 270 €, ma ne valeva la pena. Subito dopo, ho pensato fosse una buona idea passare dall’ufficio che ho a casa dei miei, per proseguire un corso che ho acquistato un po’ di tempo fa e che non ho mai completato. 

Come ho già anticipato, in questo periodo mi sono promesso di non perdere tempo inutilmente, quindi, con un po’ di organizzazione cercherò di portare avanti tutte quelle attività rimaste appese sia a causa del COVID, che a causa del cattivo stato di salute in cui sono incappato visto l’intervento.

Presto fatto, alle 18:30 circa sono arrivato a casa dei miei genitori, ho salutato mio padre che era in giardino dopodiché sono subito filato nello studio a recuperare un po’ di conoscenza. 

Per le 20:00 ho sentito gridare mia madre che era pronto per cui ho sospeso l’attività e sono andato a cena. 

Sono rimasto a casa dei miei fino circa le 21:30, dopodiché sono tornato a casa.

Lungo il tragitto che mi conduceva a casa, pensavo a quanto fosse difficile sostenere due genitori, che da molti anni non sembrano ancora aver assorbito la perdita di mia sorella. Purtroppo o per fortuna, però la vita va avanti, quindi io cercherò sempre, di addirizzare il timone e mantenere le vele tirate a quella grande imbarcazione costituita della mia famiglia. 

Fortunatamente stasera ho trovato posto nella ztl, quindi domattina non dovrò spostare l’auto. Ah dimenticavo, ho conosciuto il capo cuoco di un ristorante che si trova a 50 metri da casa, quindi molto probabilmente, nei prossimi giorni tenterò la fortuna concedendomi un piatto nuovo. Speriamo bene!!





domenica 23 ottobre 2022

23 Ottobre 2022

 Ho appena finito di guardare un film che pensavo fosse erotico, trattasi di una commedia moderna, incentrata sull’amore.

In realtà avevo tentato di iniziare a scrivere una nuova pagina di diario, ma la fantasia che mi turbava questa sera mi impediva di farlo. E’ per questo che ho distratto la mia mente con la visione di questa commedia. Non voglio parlarvi del film nel dettaglio, voglio solo riflettere su quello che è riuscito a trasmettermi. 

Pensando alla giornata di oggi, vado a realizzare che sebbene si tratti di una giornata di festa, si è delineata, come del resto da molto tempo, solitaria e meditativa.

Stamattina la sveglia che in genere imposto alle 06:03, misteriosamente non ha suonato. Per l’ennesima volta mi chiedo come possa essere accaduto vista la mia scrupolosità. In ogni caso è stato forse uno dei giorni in cui Morfeo e l’ozio si sono impadroniti di me. Mi sono girato e rigirato nel letto con il desiderio fortissimo di dare un senso alla giornata, ma nello stesso tempo si realizzava esattamente il contrario. È quasi come se una parte di me combattesse con un’altra relativamente all’esecuzione di una scelta.

Praticamente ho combattuto in un fase di dormiveglia fino circa alle 11:30, dopodiché, ho deciso che tentare il rischio sarebbe stata la scelta migliore. Così mi sono alzato e ho trascorso le prime tre ore della giornata in una fase che descriverei come stand-by. Non ero effettivamente in stand-by, però avrei voluto realizzare una scelta concreta, che invece non si realizzava mai. 

Una sorta di dubbio amletico che non ti porta da nessuna parte. Il concetto dell’essere o non essere pronti per fare qualcosa?

Riflettendo un attimo sulla questione, e su quanto ho vissuto fino ad oggi, ho dubitato un po’ circa la mia capacità decisionale di prima mattina e questo è quanto.

Molto probabilmente ho esaurito il serbatoio di idee, per cui prima di fare la scelta sbagliata, incosciamente non la faccio. Non è che abbia paura di sbagliare, è che sono realista e non vorrei rischiare inutilmente per improvvisare una giornata.

Si, purtroppo amo improvvisare, non mi piace avere una direzione fissa, o una scelta sempre pronta, e questo, può andare bene finché sei un bambino. Crescendo però, le cose cambiano, cambiano le esigenze, le persone che ti circondano, le cose a cui pensi, i tuoi sogni e le tue aspirazioni o ambizioni. 

Quando ero un po’ più piccolo, avevo aspirazioni un po’ di nicchia, legate al mondo del lavoro, alla carriera, ma non mi rendevo conto che si trattava solo del lato superficiale e molto probabilmente superfluo delle cose a cui ero legato.

Anche l’amore era una questione che davo per scontato. Da piccolo ho da prima immaginato il sesso femminile, poi pian piano l’ho vissuto e esplorato, ma capito quasi mai. Se da un lato arrivavo alla conclusione che quello che decidevo di compiere con una fanciulla era legge, subito dopo succedeva esattamente l’opposto. E questo è anche quello che è accaduto con mia ex-moglie.

Tornando alla giornata di oggi, ho concluso il pasto principale per le 16:00; non è che abbia fatto cose egregie, una pasta un po’ scotta in cui ho gettato un paio d’uova giusto per aumentare il tasso di energia incamerato. Non ho nemmeno preso il caffè. Sono dell’idea che vivere da soli sia una gran cosa, rimane comunque tutto da pulire e sistemare. 

Ad ogni modo, ho approfittato per riposarmi un po’ di più. Quindi, per le 18:00, ho deciso che fare due passi in corso Matteotti sarebbe stata una buona idea, di conseguenza così è stato. Un paio di vasche tra la folla domenicale riversata nel centro di un corso non molto soleggiato, con una foschia di sottofondo che ricordava un po’ la mia svogliatezza mattutina. Sguardi catturati con una rilassatezza di chi sta ancora per svegliarsi, da una giornata iniziata a metà.  

Per le 19:00 ho deciso che forse era il momento di passare a comperare almeno l’acqua, il latte e un po’ di frutta per casa. Quindi, mi sono diretto al discount in cui mi servo generalmente e acquisto una confezione di acqua naturale da sei bottiglie, una confezione di latte, la cena e delle banane. Ah dimenticavo, ho aggiunto una barretta energetico/proteica per la colazione di domani. 

Arrivato alla cassa e pagata la spesa, imbusto gli acquisti e me ne torno a casa. Purtroppo arrivato a casa, mi accorgo di non avere più il cesto di banane che avevo acquistato, quindi dopo cena torno all’auto per controllare se fosse rimasto in auto, ma così non è stato.

Un po’ seccato torno a casa, ma prima mi fermo a salutare Emet del Roj kebab, un kebabbaro dove a volte mi fermo a mangiare qualcosa. 

La serata finisce così, con queste righe che descrivono una giornata di Ottobre, in cui ho riflettuto un po’ su di me e su quello che mi circonda. Considerando il fatto che l’indipendenza e la solitudine sono due cose molto diverse tra loro e pensando all’amore, un’alchimia strana, talvolta assurda che può legare o addirittura allontanare le persone.

sabato 22 ottobre 2022

22 Ottobre 2022



 Sembra ieri e invece sono già tre giorni che non scrivo qualcosa di nuovo su questo diario, per questo motivo, oggi, che è sabato e che tra l’altro è una giornata noiosa, decido di tentare di scrivere qualcosa di nuovo.

Beh, se ci pensiamo bene un diario non è una cosa qualsiasi; un diario è una storia, ragion per cui dovrei sentirmi quantomeno responsabile nello scrivere la mia. 

A volte però, purtroppo, sento che non è il momento adatto, per cui, come fare a scrivere memoria di me se il momento non è quello giusto?

Memoria! Che parola affascinante! La memoria di me? Probabilmente intendo la trascrizione di tutte le vicessitudini che mi capitano e che mi riguardano, all’interno di questo blog/diario. Nel futuro più prossimo tutto questo diventerà la mia storia. 

Tutto questo ovviamente se riuscirò a fare e/o realizzare qualcosa di significativo, utile, originale per quanto concerne la mia esistenza. In ogni caso, sarà la possibilità, per qualcuno, di conoscere parte della mia vita e parte di me, attraverso delle semplici parole.

Come informatico a volte avrei voglia di inventare qualche software originale, particolarmente utile e così popolare da farlo diventare una vera e propria attività professionale, azienda, corporate IT. 

Con le parole invece è abbastanza semplice creare qualcosa di nuovo e originale. Basta un po’ di istinto, creatività, sensibilità e ispirazione. Se poi aggiungi un briciolo di filosofia il gioco è fatto.

Non posso negare che non mi piace scrivere, anche come autore, amo trovare le parole giuste cercando la giusta sintesi e le giuste assonanze. 

Detto questo, oggi è sabato, e sto’ cercando di trovare le parole giuste per descrivere brevemente la giornata di ieri, venerdì 21 ottobre.

Non è stata una giornata entusiasmante, in ogni caso, tra le consuetudini di tutti i giorni, ho cercato di fare ordine e organizzazione per quanto riguarda il da farsi. 

Ho deciso che molto probabilmente è giunto il momento per studiare un po’ di più ciò che potrebbe servirmi come esperto IT. Per cui ho aperto una lista di corsi online che avevo acquistato e lasciato a metà promettendomi di completarla entro breve. Un primo corso è già andato, l’altro è un po’ più impegnativo, ma spero di farcela.

A parte la formazione, lo zio è sempre in ospedale ed è stato spostato nel reparto di terapia intensiva, dalla rianimazione. Non sono andato più a trovarlo, poiché un paio di giorni fa i medici hanno parlato di COVID, ma fortunatamente è stato un falso allarme. Probabilmente nei prossimi giorni tornerò a trovarlo.

Il resto delle cose è rimasto pressoché invariato; smart-working per lavoro, le pratiche del divorzio in corso d’opera e la difesa in atto per le denuncie della mia ex-moglie. Le mie giornate di studio filosofico sui miei stessi giorni, tra il lago la fornace, i dintorni di Via Palestro, i pranzi con i miei genitori e le passeggiate sportive ovunque sia possibile, sono all’ordine del giorno.


mercoledì 19 ottobre 2022

18 Ottobre 2022

 Come tutte le mattine, ieri, cioè martedì 18 Ottobre, mi sono svegliato più o meno alla solita ora, intorno alle 08:00. Appena sveglio e passato dalla toilette, ho fatto i miei esercizi per il mantenimento del tono muscolare, dopodiché ho preparato la colazione. Per colazione, come di consueto, ho fatto il caffè con la moka utilizzando la versione ad induzione.

Dopo colazione, ho previsto le pulizie di casa, ho rifatto il letto e ho areato e disinfettato il locale. 

Per l’ora di pranzo ero già dai miei, e poiché avevo due impegni nel pomeriggio, ho approfittato per accendere il pc nello studio e scaricare la posta elettronica. 

Lavorando quasi esclusivamente con il cellulare, ogni qualvolta mi decido di scaricare la posta elettronica trovo centinaia di messaggi spam e non da filtrare, archiviare e cestinare. In ogni caso, è un’attività che va sostenuta periodicamente, se non giornalmente.

Dopo pranzo quindi, ho trascorso circa un paio d’ore alla postazione del computer, finché non è arrivato il momento di raggiungere il mio avvocato Francesco allo studio.

Per le 16:00, ero già in auto pronto a raggiungere lo studio Segnini, per l’ora concordata ero d’avanti a lui, nel suo ufficio. Abbiamo parlato della situazione legata sia alla separazione che al divorzio in corso, dopodiché, raggiunte le 17:00 e salutatolo cortesemente, me ne sono andato.

Prima di passare in ospedale da mio zio, mi sono fermato presso un centro commerciale che si trova nella periferia di Pisa, nei pressi del quartiere dove sono nato e cresciuto. È bello ritornare nei posti che hai frequentato fin da piccolo e che hanno fatto parte della tua infanzia e adolescenza. 

Sono rimasto lì per circa una mezz’ora, ho masticato rapidamente una barretta energetica e bevuto un’energy drink per poi dirigermi verso l’ospedale di Cisanello per fare visita a mio zio Roberto.

Arrivato all’ospedale e optato erroneamente per il parcheggio a pagamento dell’ospedale, raggiungo il reparto dov’è attualmente ricoverato mio zio. 

Per entrare in reparto, ho dovuto schiacciare un pulsante di colore nero, volto ad attivare l’apertura di una porta a scorrevole di accesso. 

Raggiunto il numero 11, vedo mio zio con uno strano casco trasparente, nell’immediato resto un’attimo turbato, ma dopo aver capito di che cosa si trattava, molto delicatamente, sveglio mio zio sussurrando il suo nome. Lo zio in quel momento apre gli occhi e mi saluta. Mi è parso un po’ stanco, anche se dai parametri vitali le cose sembravano migliorate. Diceva che gli dava fastidio il casco e il suo rumore all’interno, ma a me pareva abbastanza silenzioso. Molto probabilmente all’interno c’è più rumore rispetto a quello propagato.

In ogni caso, quel casco altro non era che un casco per facilitare la respirazione e migliorare i livelli di ossigeno, in pratica come una piccola camera iperbarica mobile. Come sempre, ho cercato, per quanto possibile, di rendere piacevole l’incontro e di farlo sorridere un po’, anche se talvolta l’intento non aveva successo.

Bene, per le 19, e quindi circa un’ora e mezzo dopo, arrivano i miei con mia zia, che sarebbero stati lì per la cena. A tal proposito saluto lo zio stringendogli la mano, saluto mio padre e mia zia e raggiungo mia madre all’esterno dell’ospedale. Era lì con Pongo il cane di mia zia, un barboncino bianco che ha qualche mese di vita. È un cane affettuoso e intelligente a cui i miei zii sono molto legati. Purtroppo stando sempre con la zia, in queste situazioni talvolta si agita come fanno i bambini quando non vedono più la mamma.

In ogni caso, in torno alle 19:45, decido di tornare a casa, quindi saluto mia madre e raggiungo la mia auto nel parcheggio dell’ospedale.

Per le 21:00 ero già a casa che mi preparavo la cena, nel mio loft in Via Palestro, 32 a Pontedera.

lunedì 17 ottobre 2022

17 Ottobre 2022

 Oggi è il primo giorno della settimana e come tale è iniziato con la dovuta calma.

Per le 09:00 mi sono alzato, ho praticato tutte le attività di routine necessarie, dopodiché, ho atteso fino verso le 11:00, notizie da lavoro circa l’allocazione su un possibile progetto. È un po’ di tempo purtroppo, che a causa di motivi sempre nuovi sono stato boicottato, ripreso e intimato ad andarmene dall’azienda in cui sono dipendente da ormai 15 anni. Sono accadute situazioni, in passato, che hanno minato la mia reputazione, per cui oggi devo fare molta attenzione, pena la mia licenziabilita’. Poiché ho sempre lavorato con il massimo rispetto, con la massima disponibilità ed in buona fede, ho ritenuto, vista la situazione, chiarire e definire le attività giornaliere, per cui in questo caso ho ritagliato un momento dedicato agli acquisti, visto il momento di attesa. Non penso sia controproducente per quanto concerne l’attività aziendale, anzi, presumo che un po’ di vita sociale possa fare solo bene, soprattutto in questi casi.

Per cui per le 12:00 ero all’Ipercoop di Navacchio, centro commerciale dove ho provveduto ad acquistare delle batterie per alcune periferiche del PC, dopodiché ho acquistato un paio di pantaloni e una camicia nuovi. Non si sa mai, e soprattutto in fase di saldi come in questo caso, è bene approfittare per arricchire il guardaroba.

Per pranzo, come di consueto, ero dai miei genitori. Oggi mia madre ha preparato la frittata di pasta e l’artista di tacchino con patate. Tutto come sempre molto buono!!

Subito dopo pranzo, in torno alle 14:20, sono uscito di casa dirigendomi all’incontro previsto con gli assistenti sociali, come al solito, fissato tutti i lunedì pomeriggio.

È stato un incontro piacevole in cui ho potuto, anche se per breve tempo, incontrare nuovamente la mia piccola  Giulia. Abbiamo iniziato ad avere un rapporto più amichevole, confidenziale e di fiducia, cosa secondo me essenziale tra padre e figlia. Nello specifico, oggi abbiamo fatto dei disegni con un gioco che mi ricorda un po’ di quando giocavo da piccolo. Una sorta di disco bucherellato in cui infilare degli stecchini di plastica colorati; praticamente come l’uncinetto, ma senza uncinetto ne filo.

Oggi inoltre ho voluto fare una piccola sorpresa a Giulia, un piccolo regalo acquistato stamane per dimostrarle la mia attenzione e il mio affetto. Una confezione di lego friends, che lei ha fortunatamente gradito e con cui ha iniziato a giocare immediatamente. Giulia è bravissima con i giochi  di costruzione, come la lego, ma anche con i puzzle. 

Per le 16:00 l’incontro era già concluso, quindi, dopo aver salutato la mia principessa, me ne sono andato a rilassarmi un’oretta al lago la fornace. Poco prima, come in genere amo fare, sono passato dal supermercato per acquistare l’energy drink e lo snack energetico/proteico. Come avete potuto capire sono un tipo abbastanza metodico, ma non troppo. Dopo aver completato un giro del lago ascoltando il disco strumentale di Joe Satriani con gli auricolari, sono tornato a casa. Giunto a casa, mi sono rilassato un’oretta sul letto, visto che la giornata era già quasi conclusa, nell’attesa di preparare la cena.


domenica 16 ottobre 2022

16 Ottobre 2022

 Buongiorno e domenica mattina fu! Stamane mi sono svegliato per le 10:00, non avevo voglia di fare colazione, quindi, mi sono bevuto una red-bull, ho preso la canna da spinning e sono andato al lago la fornace.

Mi aspettava un lago soleggiato e calmo, l’atmosfera era tipica di una bella giornata di autunno. Sceso dall’auto, infilate le scarpe da ginnastica, presa canna e attrezzatura artificiali, mi sono diretto al lago, sulla sponda più visibile al pubblico, quella centrale, la più bella. Montata la rapala da persici, ho iniziato a lanciare e rilanciare al fine di catturare una preda in breve tempo, purtroppo anche stamane e sebbene la fase lunare, di pesci ne ho visti solo alcuni manifestarsi nell’acqua quasi per dirmi che non avevano voglia di avere a che fare con me in quel contesto.

Sebbene l’assenza di catture, ho proseguito a pescare fino verso le 12:00. Tra l’altro ho fatto un incontro un po’ particolare, una biscia d’acqua mi è passata accanto  a 2 cm e si è immersa rapidamente in acqua. Una cosa un po’ atipica visti gli incontri di questo periodo.

Un po’ scocciato dagli imprevisti, che mi hanno costretto al taglio di un pezzetto di stoffa dai pantaloni, chiudo la canna e mi dirigo alla panchina più vicina per rinfrescarmi un attimo dal sudore. Faccio alcuni esercizi di stretching, di respirazione, un po’ di gambe e ritorno thai, dopodiché mi dirigo alla macchina, che fortunatamente avevo parcheggiato all’ombra. Anche lì un paio di esercizi e poi via a casa dei miei.

Arrivato a casa, ho trovato i miei che mi aspettavano in cucina con la pasta panna e pomodoro nel piatto. Entro in cucina, mi siedo e inizio a mangiare. Terminata la pasta e posto il piatto nell’acquaio, mamma porta il secondo: l’arrosto di tacchino con l’insalata. Consumato anche questo, passiamo al formaggio e alla frutta, e il pasto domenicale è presto fatto. Ah dimenticavo caffè dulcis in fondo.

Dopo pranzo passiamo circa un’ora a parlare delle questioni familiari, e del fatto che nel pomeriggio sarei dovuto tornare dallo zio in ospedale per fargli visita.

Più o meno alle 15:15 decido che l’orario e’ quello consono per partire, difatti, dopo aver salutato i miei genitori, mi dirigo dallo zio.

Arrivo al parcheggio dell’ospedale in torno alle 15:40, parcheggio rapidamente e raggiungo lo zio in terapia intensiva. Arrivato in sala d’attesa scorgo alcune persone presenti il giorno prima, ma io non gli do troppa importanza e,  dopo aver chiesto una nuova mascherina, entro.

Entrato nel reparto, ho subito notato alcuni dettagli che ieri non avevo percepito. La stanza in cui erano ricoverati i pazienti sembrava molto più grande, inoltre c’erano delle penisole di confine, per separare zone con privacy maggiore a seconda delle situazioni cliniche. 

Appena ho avuto la conferma da parte dei medici, entro nella stanza in cui mio zio è ricoverato e mi dirigo al letto n.11. Ho trovato mio zio Robero che dormiva, quindi con la massima discrezione e il massimo tatto, ho cercato di sollevare e rasserenare un po’ il mio secondo padre. Sono rimasto lì circa un’ora e un quarto. Tra l’altro è passata a salutare, la moglie di mio cugino Francesco, Sandy, che lavora come operatrice sanitaria in ospedale. 

Dopo le attività di routine almeno per oggi, alle 17:30 o giù di lì, mi sono deciso di salutare lo zio e così è stato. Per le 19:00 sarebbero passate mia madre, mia zia e mio padre a fare visita nuovamente a Roberto per cena, quindi sarebbe stato solo, soltanto un paio d’ore; ore che avrebbe impiegato per riposare un po’ e recuperare le energie.

Uscito dall’ospedale, mi sono diretto alla macchina per tornare verso casa. Pensavo inizialmente di andare a fare un giro in città, in realtà la situazione dello zio mi ha messo un po’ in allerta, per cui ho preferito tornare a Pontedera, parcheggiare nei pressi di Via Palestro e fare due passi in centro.

Rientrato a Pontedera, dopo un breve pit-stop al penny market, per recuperare i fiocchi di latte per la cena, le barrette energetico/proteiche e l’energy drink, sono riuscito fortunatamente a trovare parcheggio a 50 metri da casa, nelle vicinanze di un pub dove qualche volta mi sono fermato a chiacchierare e bere una birra o simil bevanda.

Parcheggiata l’auto, mi sono diretto verso il centro di Pontedera per fare due passi in corso Matteotti. Ho girottolato un po’ a caso fino verso le 19:00. Dal corso centrale, sono passato a salutare il Chimney, un pub in cui sono stato molte volte a bere e a mangiare. Da lì ho fatto una breve visita al centro culturale/musicale, dopodiché sono ritornato sulla la piazza più vicina a Via Palestro, quindi, dopo aver salutato il titolare della gelateria Katerina, (che tra l’altro è anche il mio grafico di fiducia), e giocherellato con una splendida bambina che aveva bisogno di me in quel momento, sono ritornato a casa. 

A casa, nel mio loft, al terzo piano, in Via Palestro, 32.


sabato 15 ottobre 2022

15 Ottobre 2022

 Stamattina, venerdì 15 Ottobre è giunto al mattino. Purtroppo le aspettative dell’uscita per funghi preventivata ieri, non è avvenuta. Un imprevisto o quantomeno un evento inatteso è accaduto ieri sera e sono cambiate le priorità. Mio zio è stato investito in motorino ed è stato portato al pronto soccorso e operato di urgenza. La cosa ci ha messo tutti in allerta, per cui, per quanto mi riguarda, ho atteso fino a tarda serata notizie a riguardo, dai miei familiari che si trovavano in ospedale. La nottata è trascorsa tranquilla.

Stamattina, dopo colazione e dopo aver fatto le pulizie di casa, mi sono informato sullo stato di salute del mio secondo padre, che subito dopo pranzo saremmo passati a trovare. Difatti, dopo un pranzo rapido, siamo andati a recuperare mia zia a casa e ci siamo diretti in ospedale. Siamo partiti con due auto, per avere due vie di fuga parallele e distinte. Arrivati all’ospedale, erano circa le 14:30; siamo arrivati davanti all’ingresso della terapia intensiva, ma il passo non era ancora libero, per cui dopo aver atteso l’orario di ingresso, siamo entrati a trovare l’incidentato zio.

A prima vista mi sono impressionato un po’, poiché ho notato delle lesioni cutanee sul volto, cosa che mi faceva dedurre che fosse caduto di faccia, per cui un accaduto un po’ doloroso. I medici hanno riportato anche delle fratture alle costole e degli organi interni come la milza. Il resto, sembrava a posto, in ogni caso, la preoccupazione è stata molta. Dopo un po’ di tempo, in torno alle 17:30, siamo usciti dall’ospedale e mentre i miei sono ritornati a casa con mia zia, io ho proseguito verso Pisa. 

Non avendo bene idea di cosa fare nel pomeriggio, mi sono diretto inizialmente sul Viale delle Piagge, che tra l’altro dista poco più di 3 minuti in auto dall’ospedale, mi sono fermato al bar Lilli e mi sono preso un caffè. 

Dopo il caffè, non essendo di umore particolarmente buono visto l’accaduto, ho proseguito verso la strada extra urbana che conduce lungo-monte. Ricordandomi dello studio del mio amico Claudio, e poiché sono già 3 anni, tra il covid e i casini vari, che non ci vediamo di persona, ho pensato fosse una buona idea passare dallo studio a salutarli e ad aggiornarli sullo stato dell’arte. 

Infatti, arrivato in Via Damaiano, sono entrato quasi per inerzia nella strada e vedo in fondo alla via una persona che stava camminando, con una maglietta nera e le scritte arancioni, mi accorgo che era Maro entrato nel parcheggio dello studio.

Quello studio genera in me dei bei ricordi, di quando eravamo ragazzini e ci frequentavamo. Ricordo ancora che quella stanza non aveva neanche il pavimento ed era adibita ad uso ricreativo. Di stanza, ce n’era una simile, che usavamo io e mia sorella da bambini in una casa in montagna che affittavamo nel periodo estivo, anch’essa adibita ad uso ricreativo. 

Dopo aver discusso del più e del meno e aver argomentato sullo stato delle produzioni, ho lanciato qualche proposta cercando di innescare attenzioni e buoni propositi; dopo circa una quindicina di minuti circa ci salutiamo concordando un futuro incontro.

Maro, o meglio Marco, è il collega del mio amico Claudio, non so da quanto tempo si conoscono ma collaborano in questo studio di registrazione, chiamato “Studi Magnitudo”, da molti anni. Ho registrato attualmente tre dischi, di cui un singolo e un EP e debbo dire che i lavori sono professionali. I costi sarebbero più alti, ma grazie all’amicizia che ci lega, ottengo un trattamento di favore.

In realtà, come ho già accennato, è un po’ di tempo che non registro, purtroppo sono circa due anni che praticamente vivo solo di imprevisti, problemi di salute e problemi di lavoro. Pensavo che, dopo il primo singolo, ascoltato praticamente in tutta Europa, avrei ottenuto almeno un riscontro in termini economici, vista la probabilità che lega l’ascolto all’acquisto. Purtroppo la pratica non è sempre così e c’è sempre da imparare soprattutto in un contesto lavorativo nuovo, con poca formazione e tanta illusione.

In ogni caso le produzioni già prodotte sono disponibili e io sono sempre confidente di un incremento sia in termini di notorietà che di conversioni. Il mio temperamento da informatico mi impone questo tipo di atteggiamento, soprattutto quando il tuo ruolo consiste nel risolvere problemi.

Adesso sono le 23:22 e come ogni sera, da un po’ di giorni a questa parte, sto’ trascrivendo le righe che descrivono sinteticamente l’evolversi delle giornate, sperando che domani sia sempre un giorno migliore.

09 Febbraio 2025

E' sabato 09 Febbraio 2025, fuori c'è un tempo quasi invernale, la pioggia cade fitta e nebulizzata e si avverte la sensazione che s...